Nel tardo Medioevo e durante il Rinascimento la produzione artigiana umbra era stata fiorente e prestigiosa. Dopo un periodo di “declino”, la produzione era stata affidata esclusivamente alle donne e veniva tramandata esclusivamente all’interno delle mura domestiche oppure in qualche istituzione ecclesiastica.
Tra la fine del XIX e gli inizi del XX sec., l’attività di produzione di ricami e merletti inizia a riprendere in maniera più attiva con l’apertura di scuole-laboratorio.
Accanto a un mercato Italiano ed estero, si sviluppano imprese e “Industrie Femminili Italiane” istituite e dirette da signore dell’aristocrazia e della borghesia illuminata che riescono a portare avanti nuovi orientamenti imprenditoriali, organizzano e riqualificano la mano d’opera di giovani donne contadine.
Attraverso una tecnica di ricamo già esistente in passato, negli anni ’20, Anita Belleschi Grifoni fondò una scuola di ricamo su tulle, chiamata anche Ars panicalensis (Panicale), dando la possibilità a molte donne del paese di essere indipendenti economicamente. La scuola ebbe un grande successo, organizzò diverse attività con mostre e fiere inviando anche dei pezzi alla Casa Savoia.
Le famiglie reali vennero subito a conoscenza dell’Ars Panicalensis e commissionarono veli da sposa, abiti da battesimo e tovaglie d’altare. Il lavoro di Anita Belleschi Grifoni viene tutt’oggi tramandato.
Dal 2001 è attivo il museo del tulle presso la Chiesa di S. Agostino (XV sec.), con tipici manufatti ricamati.
L’Ars Panicalensis è una tecnica di ricamo ad ago su tulle. Caratteristica principale è l’effetto di chiaro-scuro, vuoti-pieni, resi dai punti base e dai numerosi retini.
Motivi decorativi caratteristici sono fiori, medaglioni, a retina, uccelli del paradiso, volute barocche.
Fasi di lavorazione: disegnare il motivo scelto su carta oleata; imbastire il tulle su un doppio supporto costituito da carta oleata e carta da pacchi; eseguire il ricamo ad ago con punti filza e retini; rifinire il bordo esterno con il birello; eliminazione dell’imbastitura e della carta; ritagliare il tulle intorno al birello; stirare a rovescio.
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