Tessere e Ricamare nel Paraguay

di Caterina Mezzapelle


Tessere la tela di ao po`i a mano, come succedeva ai tempi della Colonia Spagnola, è un arte che ancora persiste presso Yataity, anche se adesso rischia di estinguersi. 

"Realizzare tutto il processo a mano occupa tanto tempo ed è un lavoro laborioso, richiede una pazienza infinita.

La maggior parte delle tessitrici oggi preferiscono comprare la tela già pronta nelle fabbriche di Manufactura Pilar, per poi eseguire soltanto il ricamo a mano"

dice Leonor Gauto, una delle poche persone che realizzano ancora questo processo negli antichi e precari telai di legno, chiamati nella lingua guaraní "tera".


Leonor è una insegnante di Ricamo  ed ha mostrato il suo telaio nella mostra di Yataity per il Servizio di Promozione Artigianale.

Leonor cerca di insegnare l'intero processo dalla realizzazione del filato di cotone a mano (ñe povã), sfilando piano paino il bozzolo sradicato dai campi, avvolgendolo nel fuso di legno, per poi stendere i fili sottili sul telaio, e quindi iniziare ad incrociare il filo con una precisione quasi matematica, mentre la tela prende forma.


Leonor ci racconta: "Gli alunni vengono a curiosare, ma nessuno vuole fare la tela a mano. C'è soltanto un giovane ragazzo che sembrerebbe interessato. Potrebbe succedere che quando noi non ci saremo più questa arte potrebbe finire con noi".


Accanto a Leonor, ci sono altre tre donne che tessono a mano: Mariana González, Teófila Talavera ed Elisa Talavera. E c'è anche un uomo. Si chiama Eligio Villalba, che vive nella compañía Kavaju Kaigue, a sei chilometri da Yataity.

Don Eligio tiene con cura il suo telaio di legno.

"Fu realizzato da un carpentiere chiamato Saturnino Gauto, ma adesso non c'è più chi li costruisce",

dice, mentre ripete tutto il processo, quasi a memoria, perchè ha gravi problemi alla vista e non riesce a vedere bene.

"Sono l'ultimo tessitore. Dopo di me, probabilmente non ci sarà nessuno", dice, con un aria triste.

 

Fonte: www.arte-ricamo.eu

 

L’Arte del Ricamare un Tappeto

di Caterina Mezzapelle


Molti credono che per dipingere una tela sia indispensabile munirsi di pennelli e colori e invece non è così..eccovi una tecnica che dopo un secolo riappare fra le mani di Francie DeMun.

Quì di seguito il video in lingua inglese dell'artista con relativa traduzione in italiano! 

"Mi chiamo Francie DeMun. Parlo a nome dell' Expert Village e sono un artista di arazzi. Tengo a dire che sono un'artista e uso la parola arazzo per descrivere il mio lavoro perché questo è ciò che sto realmente portando avanti visto che gli arazzi vengono solitamente tessuti questi invece non sono tessuti.

Descrivo il mio lavoro alle persone dicendo prima di tutto che è come se dipingessi con la lana. In Francia, cento anni fa, c'era una tecnica chiamata "woolies" che era molto simile a ciò che faccio ma attualmente sembro essere la sola persona a realizzare questi manufatti.

Il mio processo è molto simile a quello che il pittore farebbe. Inizio con un canovaccio vuoto. In questo caso utilizzo il canovaccio per ricamo. È un canovaccio a trama regolare con dei fori piccoli. Potete comprare dei tessuti con fori più larhi. Per "dipingere" le immagini utilizzo delle lane Scozzesi, è cosí che amo dipingere.


Penso che sia un vantaggio utilizzaare delle lane piuttosto che la vernice, inoltre posso portare il mio lavoro dovunque vado."

 

 

 
Fonte: Expert Village

 

La Piramide PortaLavoro per chi Ama Ricamare

di Caterina Mezzapelle


Piramide Punto croce

Visitando il sito di "The Silver Needle " ho trovato un idea regalo davvero originale.

Così ho pensato di condividere con voi questo oggetto davvero nuovo ed esclusivo che potete ricamare, personalizzare e regalare per Natale!

Piramide Punto croce

Una piramide da ricamarere; sull'esterno è decorata con dei simboli natalizi, e all'interno ci sono delle piccole tasche per conservare i fili, e con piccoli strumenti da ricamo in argento come per esempio l'ago, il ditale…e ciò che serve per il ricamo, l'albero è di lana ed è posto all'interno, al centro della piramide in piedi e serve come punta spilli!

 

Fonte. www.arte-ricamo.eu 

 

Cifrare la Biancheria

di Caterina Mezzapelle


cifrare la biancheria

cifrare la biancheria

Un viaggio nel tempo per riscoprire l’Arte del Cifrare la Biancheria.

Come sappiamo il Ricamo è una delle più antiche forme d’arte applicata, è molto semplice da realizzare: bastano soltanto un ago e del filato di qualsiasi materiale sia vegetale che animale.
In passato, era molto importante che ogni ragazza ricamasse le iniziali del suo nome e cognome così come l’anno della realizzazione sui propri capi.

Con il passare degli anni il ricamare le proprie iniziali diventa un modello da perseguire. Le ragazze incideranno attraverso ago e filo le proprie iniziali sul corredo e cifreranno la loro biancheria. Questa pratica veniva tramandata non con l’inchiostro né con la penna, ma attraverso l’arte del ricamo.

Ricamare le proprie iniziali sulla biancheria per la casa è una tradizione molto antica e nasce dal bisogno di affermare la propria personalità e dal senso di proprietà.

I punti impiegati nella realizzazione di tale tipo di ricamo, che richiede appositi telaietti, sono sempre stati il punto raso, il punto pieno o passato, il cordoncino, il sabbia, i retini, bianco su bianco per le classi medio alte; in colorato punto croce per borghesia e popolo.

il ricamo in egitto

Andando indietro nel tempo ed esplorando il meraviglioso mondo egizio, scopriamo delle antichissime tuniche e bende di lino con delle iniziali ricamate appartenenti alle mummie egiziane.

Esistono degli esemplari, del Secolo XVI a.C., di cifre ricamate su biancheria in grosso filo bruno.

Se ci spostiamo in Europa o in America, attraverso gli imparaticci femminili, ecco i primi esercizi di ricami: un modo efficace per imparare oltre a ricamare le proprie iniziali anche l’alfabeto.

Non dimentichiamo inoltre i meravigliosi stemmi araldici, i paramenti liturgici come l’Iniziale di Maria o il monogramma del Cristo.

I fazzoletti di fidanzamento, arte che si afferma in tutta Europa, venivano scambiati tra i futuri sposi come simbolo di amore e di fedeltà.

I fazzoletti erano solitamente siglati con le iniziali dell’amato/a oppure con quelle di entrambi. Ricorderete tutti come un fazzoletto sia stato complice del destino di Desdemona e di Otello.

L’arte del cifrare attraverso il ricamo viene testimoniata dagli oggetti nuziali della Borgogna nel XV sec.

Anche i vestiti popolari venivano finemente firmati con ago e filo. Diversi erano i tessuti utilizzati come il lino e la seta, i filati d’oro e d’argento, venivano inserite borchie, smalti, perline, scaramazze.

Niente viene fatto per caso…

Nella vita pratica era davvero importante “possedere” i propri indumenti o biancherie con il proprio monogramma ben ricamato.

Anticamente, saper fare il bucato era un’ arte femminile molto laboriosa, non veniva praticata spesso poiché si cercava di  accumulare molti più capi possibili.

A Venezia  non disponendo di fonti d’acqua dolce si faceva addirittura il bucato soltanto un paio di volte all’anno.

Era necessario quindi possedere una vasta dote di biancheria per la casa e soprattutto degli indumenti che dovevano essere sempre puliti e candidi;  la biancheria sporca invece veniva  trasportata in terraferma presso le foci del fiume, con grandi imbarcazioni.

Ecco perchè era di fondamentale importanza  ricamare con le cifre (solitamente di lei)  la propria biancheria, facilitando così il riconoscimento.

In qualsiasi classe sociale sia la biancheria personale (camicie e mutandoni, le fasce neonatali) che quella per la casa (lenzuola, asciugamani, tovaglie, facenti parte del corredo portato in dote)  veniva siglata con le iniziali della sposa.

Tatticamente studiato e praticamente costatato, le donne usavano ricamare la loro dote con colori molto vivaci  come il rosso o il blu in maniera tale che durante il lavaggio la tela sottostante il ricamo assumeva il colore del filato e se qualche ladro sarebbe stato intenzionato a rubare un capo, scucendo magari le iniziali ricamate queste sarebbero rimaste leggibili nel tessuto.

Il lavaggio della biancheria avveniva in luoghi comuni:al fiume o presso appositi lavatoi o nei mastelli e tini delle “lissie”;  questi oltre ad essere dei luoghi dove risolvere accuratamente uno dei più importanti compiti femminili era anche un luogo dove le donne potevano trascorrere insieme parte della giornata scambiandosi idee, curiosità e pettegolezzi.

Non possiamo sottovalutare un altro compito anch’esso fondamentale che svolgono queste letterine perfettamente ricamate dalle abili donne! Lo studio, la ricerca e la progettazione delle cifre da ricamare rendendo originale, la grafica.

Col tempo la moda influirà molto sulla scelta dei disegni, dei tessuti e dei filati di qualsiasi capo. Troveremo quindi lettere e vocali con volute, ricci, cartigli rendendo sempre più prezioso il tessuto.

Si vennero a creare dei veri e propri mestieri dedicati alla progettazione di disegni personalizzati. Nascono i disegnatori per ricami e merletti che forniscono disegni diversificati di iniziali. Essi lasciano in eredità una immensa bibliografia specifica nel corso del 500 fino ad arrivare ai primi del 600.

Ricordiamo Pietro Paolo Tozzi che ci fornisce un modellarlo intitolato “ La Ghirlanda di sei vaghi fiori scelti da più famosi giardini d’Italia”, edito a Padova , nella libreria “del Gesù”, nel 1604.

Grazie alla diffusione della stampa nascono nell’800 le riviste femminili (nato nell’ultimo quarto del 600) sarà sempre più facile recuperare modelli di alfabeti da imitare, in seguito disegnati su carta di ogni tipo e per ogni occasione, su portafogli, astucci per occhiali.

L’industrializzazione invaderà il mercato e ricamare le iniziali diventerà sempre più una ripetizione in serie delle stesse. Niente di originale e personale quindi?

Nel XX secolo ricamare le “cifre”  è divenata una mania, gli stilisti non ne possono fare a meno.  Vengono proposte in qualsiasi dimensione, e spesso ricamate con filati di colore diverso rispetto al tessuto di base.

Fonte: www.arte-ricamo.eu 

Mostra di Ricami a Bangalore – India

di Caterina Mezzapelle


Sample Image

mostre_kutch embroidery

Bangalore: L’Emporio del Telaio e dei Ricami fatti a mano di Gujarat organizza una vendita di prodotti artigianali in Safina Plaza a Bangalore.

Le attrazioni principali sono i ricami di Banki e Kutchi, uno stile unico praticato dalla donne della regione di Kutch. Ci sono anche altri stili di ricamo che sono stati eseguiti su tappezzerie e cuscini. I sari, gioielli d’argento, oggetti da indossare, lenzuola, le trapunte dipinte in ajrak e in block.

Gli scialli  di lana tessuti a mano con disegni davvero originali e gli scialli con gli specchi incastonati intorno per attrarre i clienti.

Ci sono anche porta gioielli incisi, cornici di foto, vassoi ed il keychain saranno esposti anche mòbili di juta.

La mostra sarà aperta ogni giorno dalle 10,00 del mattino alle 9,00 della sera  fino al 2 settembre.

I Ricami di Elisa Ricci

di Caterina Mezzapelle


i ricami di Elisa Ricci

i ricami di Elisa Ricci

Una passione per il ricamo tra arte, storia e cultura

Autrice di Ricami italiani antichi e moderni ed Antiche trine italiane, monografie fondamentalI, Elisa Ricci occupa un posto d’eccezione nella storia del ricamo.

Dalle frequentazioni di una vita trascorsa tra gli ambienti risorgimentali, il mondo dell’imprenditoria tessile e manifatturiera, i salotti intellettuali di Napoli, Torino, Venezia, Firenze e Milano, la Ricci ha saputo trovare continui stimoli per alimentare questa singolare passione.

Sabato, 8 Settembre 2007

Ore 11:00, presso la Chiesa di Santa Paola – MANTOVA

Elisa Ricci

Bianca Rosa Bellomo, curatrice della riedizione delle opere della Ricci, insieme a Renata Molho, giornalista di costume, ci aiuta a scoprire questa figura ancora poco nota al grande pubblico.

Fonte: Festivalettraura2007

Punto Croce – Prima di Iniziare a Ricamare

di Caterina Mezzapelle


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Piega a metà la tela dal basso verso l’alto e dal lato sinistro verso il destro.Usa un filo colorato per segnare il centro, sia in orizzontale che in verticale.

Conta dal centro della tela fino al punto corrispondente al punto dello schema da cui desideri cominciare. Il centro dello schema è spesso evidenziato da delle freccette. Leggi…

Punto Croce – Materiali

di Caterina Mezzapelle


Papera punto croce

Il punto croce è una tecnica di ricamo molto semplice oltre ad essere un hobby molto rilassante, non occorre saper ricamare o conoscere il ricamo, tutti lo possono fare sviluppando così la fantasia che c’è in ognuno di noi.

Nessun limite alla creatività quindi…. potete ricamare in qualsiasi tessuto , con le tele già prestampate o seguendo gli schemi . Il modo migliore per imparare è iniziare con un disegno piccolo e semplice.

Un po’ dopo potrete iniziare a ricamare disegni più complessi: quadri, copertine, tovaglie da tavola, cuscini, tappeti….non avete para di sperimentare!

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Ricamare Con i Capelli in Cina

di Caterina Mezzapelle


Donna cinese che tesse

Il ricamo con i capelli è una delle tecniche di ricamo cinese, insieme a quello Su, Xiang, Yue e Shu. Vengono utilizzati i capelli come filato anziché altri materiali. Poiché la gente cinese ha generalmente capelli neri, il ricamo viene chiamato anche “Moxiu” che significa “ricamo nero”.

Il ricamo si è praticato per tanto tempo nell’Estremo-Oriente, l’influenza dominante è stata sempre quella della Cina, sede del baco da seta che produce i filati più belli per il ricamo.

L’origine del ricamo con i capelli può essere rintracciata  con Tang Dynasty (618-907), quando le ragazze tagliavano i loro capelli lunghi e li usavano per tessere l’immagine di Buddha per mostrare la loro pietà. Tuttavia, questa abilità declinò durante le dinastie dei Qing e dei Ming (1368-1911). Le abilità ed i segreti antichi del ricamo con i capelli sono stati esplorati e studiati dettagliatamente sin dagli anni 70.

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