di Caterina Mezzapelle
Ingredienti per 6 persone:
Esecuzione:
Mettere a bollire un bicchiere d'acqua, un cucchiaio di zucchero, il burro.
Aggiungere la farina, incorporandola con un cucchiaio di legno e un pizzico di sale; mettere il tegame sul fuoco per circa 5 minuti, mescolando sempre con vigore fino a che l'impasto non aderirà più alle pareti della casseruola.
Versare le uova, uno alla volta, amalgamandoli per bene, e con la crema così ottenuta, formare delle piccole pallottoline che si disporranno sulla lastra del forno, dove andranno messe a cuocere per circa 20 minuti a calore moderato 180°, sino a quando saranno lievitate.
Quando i beignets si saranno freddati, riempirli di panna montata con l'aiuto di una siringa per dolci e immergerli poi in una cioccolata densa.
Fonte: www.arte-ricamo.eu
di Caterina Mezzapelle
Uno degli elementi centrali del Santo Natale è la rappresentazione della Natività attraverso la creazione del Presepe.
Sono davvero tanti i modi per creare il presepe poichè gli uomini, attraverso diversi materiali, riscono da sempre ad esprimere tanta creatività.
Pensiamo agli artisti, pittori e scultori che per secoli hanno rappresentato con i loro meravigliosi capolavori questo splendido evento.
Basta infatti visitare le nostre città o andare a trovare i nostri parenti durante le festività natalizie e ci accorgiamo come sono diversi i nostri Presepi.
Quì di seguito troverete dei consigli utili per realizzare il vostro presepe, la Narrazione della Natività secondo il Vangelo di Matteo e qualche breve cenno sulla nascita del Presepe, alcuni video ed immagini su come realizzare e rappresentare il Santo Natale utilizzando diverse tecniche.
Se volete ricamare un piccolo presepe a punto croce vi consiglio di visitare la pagina di Nonsolopuntocroce. Nella sezione dedicata al Natale troverete uno schema a punto croce di un presepe davvero semplice e originale.
Navidaddigital è un sito spagnolo dove troverete alcune immagini molto semplici con personaggi del presepe da colorare e ritagliare per costruire un bel presepe di carta.
Pekegifs ci permette di scaricare gratuitamente delle immagini natalizie colorate e in bianco e nero. Molto bella è l’immagine della Natività da personalizzare con i diversi tipi di colore che volete per personalizzare le vostre cartoline Natalizie o creare dei segnaposto.
Nel significato comune il presepe indica la scena della nascita di Cristo.
La tradizione, tutta italiana, del Presepe risale all’epoca di San Francesco d’Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività.
Sebbene esistessero anche precedentemente immagini e rappresentazioni della nascita del Cristo, queste non erano altro che “sacre rappresentazioni” delle varie liturgie celebrate nel periodo medievale.
Fonte: Wikipedia
Creare il presepe con stoffa e fili colorati: un’interessante rappresentazione del presepe creata con la tecnica del Quilt con una narrazione in Inglese ed una Canzone Natalizia davvero originale.
Oltre ai presepi viventi in Sicilia vengono creati dei presepi artigianali:
Presepe In Spagna (Belen)
Il presepe fatto di carta con la tecnica dell’Origami
Un artsita ha creato sul pavimento di una piazza a Madrid un presepe tridimensionale utilizzando colori a tempera e la tecnica della prospettiva.
di Caterina Mezzapelle
Per tutti coloro che amano i nastrini zig-zag, questo progetto consiste nel creare dei piccoli fiori per decorare le palline in polistirolo da appendere sull’albero di Natale.
Si inizia con una palla di polistirolo, dipinta con colori acrilici, lasciare asciugare e una volta che avrai realizzati i fiori con i nastri ric rac posizionarli nelle sfere di polistirolo con la colla colla a caldo.
Come si realizzano i fiori
Fonte: Just Lilla
di Caterina Mezzapelle
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“Il laboratorio “Las Hilanderas” di El Paso a la Palma conserva l’arte laboriosa e medievale della seta già scomparsa nel resto dell’ Europa. La bellezza delicata dei suoi prodotti occupa e continua ad onorare la produzione dell’artigianato dell’isola in Europa e nel mondo. Andate a visitare il negozio dell’artgianato della seta presso il Rincon Del Paso dove poter osservare e ammirare questa fedele e tradizionale arte millennaria“.
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Antichi mestieri artigianali: filare la lana, ricamo e uncinetto. E’ una mostra di artigianato tradizionale organizzata da un gruppo folcloristico di filatrici della Velilla de la Reina che indossando vestiti tradizionali. (León-España )
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Le Filatrici di Otoka, un quartiere verso il centro di Sarajevo.
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Con la voglia e l’intento di ricreare gli ambienti tipici del mercato delle Asturie nei secoli scorsi, con vestiti tipici dell’epoca, si mettono in evidenza i diversi mestieri artigianali,come quello delle filatrici, che ci accompagnano da secoli ma che purtroppo stanno per estinguersi.
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Fonte: www.arte-ricamo.eu
di Caterina Mezzapelle
Le Filatrici, non si tratta soltanto del meraviglioso dipinto realizzato nel 1657 dal pittore Diego Velázquez ma di un’arte antichissima che si intreccia e si perde nella storia e nel tempo insieme all’arte della tessitura .
Le donne trasformavano i batuffoli di lana, cotone, canapa o lino in un filo da lavorare con i ferri o tessere successivamente, ricavando così tessuti per vestiti e biancheria per la casa.
Per eseguire questo lavoro era necessaria un’ottima preparazione tramandata da generazione in generazione, ed occupava gran parte della giornata.
Fonti storiche e letterarie ne danno conferma a partire dalla Bibbia fino ad arrivare ai nostri giorni.
Ecco alcune citazioni dalla Bibbia:
“Inoltre tutte le donne esperte filarono con le mani e portarono filati di porpora viola e rossa, di scarlatto e di bisso”.
“Tutte le donne che erano di cuore generoso, secondo la loro abilità, filarono il pelo di capra”.
(Es. 35: 25 – 26)
“In quel tempo mia moglie Anna lavorava nelle sue stanze a pagamento, tessendo la lana che rimandava poi ai padroni e ricevendone la paga. Ora nel settimo giorno del mese di Distro, quando essa tagliò il pezzo che aveva tessuto e lo mandò ai padroni, essi, oltre la mercede completa, le fecero dono di un capretto per il desinare“.
“Tesserai la tunica di bisso. Farai un turbante di bisso e una cintura, lavoro di ricamo”.
(Es. 28: 39)
La Mitologia Greca: In Grecia Atena inventò arti e tecniche sconosciute prima di lei in particolare tutta l’arte della lana, della filatura con il fuso e della tessitura.
In Letteratura: Aracne , una figura mitologica narrata da Ovidio nelle “Metamorfosi” che pare sia d’origine greca, era abilissima nel tessere.
Nella Poesia: Johann Wolfgang Goethe scrittore, poeta e drammaturgo tedesco scrisse:
La filatrice
Lui non rimase tranquillo,
non mi volle lasciare com’ero;
e in due si ruppe il filo
che avevo serbato da tempo.
E tanto filo ci fu
ancora, in grandi masse;
ma non avevo più
motivo per vantarmene.
Quando lo portai dal tessitore,
sentii qualcosa agitarsi,
e batteva il mio povero cuore
con battiti più rapidi.
Sotto un sole che è un tormento,
ora porto a imbiancare il lino,
e a fatica mi piego
sullo stagno più vicino.
Il filo che nella stanzetta
ho filato in silenzio, così sottile…
La sua sorte sarà mai diversa?
Verrà alla luce del sole alla fine.
Fonte: Gazzetta Arte
Fiabe: I fratelli Grimm ci presentano Le tre filatrici
Filastrocche: Dopo un percorso piuttosto veloce mitologico e letterario è arrivato il momento di entare nella storia, nel vissuto delle donne immergendoci tra le loro mura domestiche e in special modo nella tradizione dell’arte del filare e lo facciamo attraverso questa bellissima filastrocca poplare in dialetto calabrese sulla filatrice scansafatiche:
Luni, luniai Marti e mercuri nun filai Lu juovi perditti lu fusu Lu vennari lu truvai Lu Sabatu mi pettinai la testa ca a duminica era festa. |
Traduzione:
Lunedi lo passai
Martedi e mercoledi non ho filato
Giovedi ho perso il fuso
Venerdì lo ritrovai
Il sabato mi pettinai la testa poichè la domenica è di festa
Fonte: www.calabriaonline.it
Lu fusu di la vecchia: Secondo le credenze popolari, gli antichi abitanti della Sicilia erano dei giganti, dato che costruivano edifici colossali. A Selinunte, tra le grandiose ed impressionanti rovine, si erge solitaria una colonna alta oltre 16 metri, con un diametro di quasi 3 metri e mezzo alla base, che i contadini e i marinai del luogo chiamano con la curiosa denominazione di “lu fusu di la vecchia”, perchè secondo loro, doveva servire alle antiche filatrici di Selinunte, come fuso per filare la lana.
Fonte: Insicilia
Questo velocissimo tour virtuale tra arte, letteratura e tradizione ci ha fatto comprendere quando importante fosse per la donna svolgere tra le proprie mura domestiche questo mestiere.
Impiegando tanta pazienza e passione le giovani fanciulle dopo aver praticato l’arte del filare imparavano a tessere e a preparare dei tessuti che in seguito avrebbero utilizzato per realizzare il loro corredo e personalizzarlo attravero il ricamo.
Fonte: www.arte-ricamo.eu
di Caterina Mezzapelle
Come avevamo detto precedentemente, la passione delle ricamatrici e quella delle merlettaie si trasmette anche attraverso l’arte del poetare.
Nel sito Hooked On Stri in lingua inglese, ho trovato questa poesia dedicata all’uncinetto.
Una poesia che ci descrive come le merlettaie si riuniscono prima di Natale per terminare gli ultimi lavori.
Quì di seguito troverete la poesia in inglese intitolata Crocheters’ Night Before Christmas. Se avete difficoltà nel comprendere le parole potrete utilizzare lo strumento che Google ci fornisce per le lingue .
(oldie, but a goodie)
~ Author Unknown ~
‘Twas the night before Christmas and all around me
There was unfinished crocheting not under the tree,
The stockings weren’t hung by the chimney with care
‘Cause the heels and the toes had not a stitch there.
The children were nestled all snug in their beds,
But I had not finished the caps for their heads.
Dad was asleep—he was no help at all.
And the sweater for him was 6″ too small.
When out on the lawn there arose such a clatter,
I put down my hook to see what was the matter.
Away to the window I flew like a flash.
Tripped over my yarn and fell down in my stash.
The tangle of yarn that lay deep as the snow
Reminded me how far I still had to go.
When out on the lawn I heard such a noise,
I was sure it would wake up both Dad and the boys.
And although I was tired–my brain a bit thick,
I knew in a moment that it must be St Nick.
Yet what I heard left me very perplex-ed
For nothing I heard was what I expect-ed.
“Move Rowan! Move Patons! Move Koigu and Clover!
Move Shelridge! Move Starmore! Move Spinrite! Move over!
Lopi, don’t circle around, just stand there in line.
Pay attention you sheep and you’ll work out just fine!
I know this is hard as it’s just your first year
But I’d hate to go back to 8 tiny reindeer.”
I peered over the sill. What I saw was amazing:
Eight wooly sheep on my lawn all a-grazing!
And then in a twinkle, I heard at the door
Santa’s big boots stomping on the porch floor.
I rose from my knees and got back on my feet.
As I turned around, St Nick I did meet.
He was dressed all in wool from his heat to his toe
And his clothes were hand crochet from above to below.
A bright Fair Isle sweater he wore on his back.
And his toys were all stuffed in an Aran crochet sack.
His hat was a wonder of bobbles and lace
A beautiful frame for his rosy red face.
The scarf on his neck could have stretched for a mile,
And the socks peeking over his boots were Argyle.
On the back of his mitts was an intricate cable.
And suddenly on one I spotted a small label:
“S.C.” in duplicate on the cuff.
So I asked, “Hey, Nick, did YOU crochet all this stuff?”
He proudly replied, “Ho, ho, ho, yes I did.
I learned how to crochet when I was just a kid.”
He was chubby and plump, a well dressed old man,
And I laughed to myself, for I’d thought up a plan.
I flashed him a grin and jumped up in the air,
And the next thing he knew, he was tied to a chair.
He spoke not a word, but looked down in his lap
Where I had laid my crochet hook and yarn for a cap.
He began then to crochet, first one cap then 2–
For the first time I thought I might really get through.
He put heels in the stockings and toes in some socks,
While I sat back drinking a scotch on the rocks.
Quickly like magic his hooks they flew,
Good Grief! He was finished by two!
He sprang for his sleigh when I let him go free,
And over his shoulder he looked back at me.
I heard him explain as he sailed past the moon,
“Next year, start your crocheting sometime around JUNE!”
Fonte: Hooked On String
di Caterina Mezzapelle
Antichivigneti è un sito che oltre ad occuparsi del mondo del vino, della viticultura ed enologia, ha un'interessantissima sezione dedicata alla gastronomia siciliana.
Tante ricette da far venire l'acquolina in bocca e inoltre ad ogni piatto viene consigliato il vino da accorpare.
Niente più brutte figure quindi…da oggi sapete bene quale vino mettere a tavola insieme ai vostri piatti.
Ingredienti per 4 persone:
500 g di farina
2 uova
250 g di tritato di vitello
½ tazza di besciamella
50 g di salame
100 g di tuma o formaggio primo sale
30 g di burro
Olio extravergine d’oliva
Sale, pepe
Tempo di preparazione: 70 minuti
Tempo di cottura: 20 minuti
Impastate energicamente la farina setacciata con 2 cucchiai d’olio, le uova, una presa di sale e l’acqua tiepida necessaria ad ottenere un composto morbido ed elastico; poi, lasciatelo riposare coperto con un tovagliolo. Intanto, rosolate il tritato in padella con burro. Quando sarà cotto, fatelo iniepidire e amalgamatelo con la besciamella, il salame tagliuzzato e il formaggio a pezzettini.
Stendete la pasta in sfoglie sottili e ritagliatevi dei dischetti di circa 10 cm di diametro. Distribuite su di essi la farcia preparata e ricopritela piegando i dischetti a mezzaluna e sigilando bene i bordi, dopo averli inumiditi. Frigete i panzarotti in olio abbondante e serviteli caldi.
Abbinamento ai vini: vini rossi corposi e ben strutturati
Fonte: www.antichivigneti.eu
di Caterina Mezzapelle
Questo sito vi offre l’opportunità di creare schemi personalizzati dei i vostri nomi e ricamare a punto croce le vostre frasi.
Inserire nella sezione – Enter your phrase – il vostro nome o qualsiasi frase vogliate ricamare, cliccare sul pulsante – Create New Pattern – e il vostro schema apparirà.
di Caterina Mezzapelle
Gli schemi vintage a punto croce sono stati oggetto della mia attenzione ultimamente e credo che potrebbero interessare anche a voi.
Sono stata da sempre affascinata dalle immagini dei manifesti dei film dell’ultimo ventennio e credo che, se non avete ancora pensato al regalo natalizio per la vostra amica ricamatrice, questa potrebbe essere un’idea davvero unica e speciale.
Su Cross Stitch The World troverete gli schemi da ricamo a punto croce delle immagini più belle che hanno percorso tutto il mondo nell’ultimo ventennio.
Gli schemi sono acquistabili online ma ci sono anche degli schemi gratuiti da poter scaricare.
Fonte: www.arte-ricamo.eu
di Caterina Mezzapelle
Martedì 13 novembre 2007, nel Foyer del Centro Servizi Culturali Santa Chiara, si è tenuta l’inaugurazione della mostra di tele ricamate a mano provenienti dal Vietnam.
Questi ricami vietnamiti sono davvero preziosi e vengono acquistati direttamente da artisti nei villaggi rurali del Vietnam del nord dove sono stati fatti. Per terminare ogni pezzo viene impiegato tantissimo tempo.
Questo dipinto vietnamitia ricamato per esempio potrebbe far impiegare ad un artista un mese per finirlo.
Una ricamatrice vietnamita ci spiega: “Scegliamo soltanto il disegno da ricamare e i filati di seta più belli che ci siano. Molti dei nostri clienti prima cercavano il Punto Croce Orientale, il ricamo cinese o il ricamo giapponese ,dopo invece hanno scoperto il nostro ricamo“.