Mercatini Natalizi in Germania

di Caterina Mezzapelle


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Sample ImageSta per arrivare la festa più amata e sentita dai tedeschi: il Natale.

Da fine novembre a fine dicembre tutta la Germania celebra l'Avvento con i mercatini tipici colorati e profumati.

Come da tradizione anche le 13 Città Storiche, tra le più belle località del Paese, si presentano all'appuntamento natalizio. Il ricco patrimonio artistico e la molteplicità culturale e paesaggistica di ognuna di esse tornano così a combinarsi con la magia dell'Avvento.

Cattedrali e chiese, antichi palazzi e tipiche case a graticcio fanno da sfondo e ricami di luci, ghirlande variopinte e abeti addobbati a festa. Mentre nei centri storici risuonano i canti e le musiche dell'Avvento, il profumo di vin brûlé, pan pepato e caldarroste circola invitante tra gli stand, dove trovare regali originali e far man bassa di addobbi.

Continua…

 

Riciclare Jeans Per Creare Nuovi Capi E Accessori

di Caterina Mezzapelle


riciclare jeans

riciclare jeans

Avete dei Jeans che non utilizzate più? Non buttateli via, potete riciclare e riproporre i vecchi jeans dandogli una nuova forma: realizzando borse, gonne e porta ogetti.

I jeans vecchi o i rimasugli di tessuto possono essere riciclati.

Il Jeans è un tipo di tessuto duro e ruvido da indossare. La maggior parte dei jeans vengono messi da parte perché si restringono oppure perchè passano di moda, comunque sia non è difficile sfruttare in altri modi questo tessuto.

I jeans erano stati creati come pantaloni da lavoro, col passare degli anni, in particolare a partire dal 1950, iniziarono a diventare popolari, indossati dai giovani immediatamente diventarono alla moda.

La combinazione di colore del tessuto che li distingue è l’indaco, il jeans diventò un capo che rimase popolare e che coinvolse le persone di tutte le fasce d’età.

La scoperta dei Vecchi Jeans. Visto la grande popolare dei jeans, non è poi così difficile ritrovarli vecchi e messi da parte. I vecchi jeans possono essere comprati a buon prezzo nei negozi che vendono roba usata ed economica, oppure appaiono spesso nelle nostre case come un fagotto pronto per essere buttato via nei cassonetti.

Anche se i Jeans vi sembrano molto vecchi questi possono essere utili ed è improbabile che il tessuto sarà irrecuperabili. Le tasche, le chiusure lampo ed i bottoni sono utile per guarnire i vostri lavori.

Realizzare una Gonna di Jeans. Il modo più conosciuto di riciclaggio dei jeans è trasformarli in una gonna. Questo è facile da fare ed è un progetto eccellente per qualsiasi principiante.

Questo è anche un buon modo per incoraggiare gli adolescenti ed interessarli al cucito. La capacità di recuperare i vecchi vestiti ed inserire sopra degli ornamenti personalizzati, rende il capo davvero originale.

Le gonne di Jeans lunghe e corte, semplici ed elaborate sono semplici da realizzare basta sapere i passi fondamentali dell’arte del cucito.

Potete trovare dei suggerimenti e delle foto per la realizzazione di  una gonna nel sito savvyseams.com

Craere una borsa di jeans. La parte superiore dei jeans si presta benissimo per la realizzazione di una borsa. Esistono diversi modelli di borse che possono essere fatte utilizzando la caratteristica delle tasche di jeans.

Queste borse possono essere abbellite con una varietà infinita di materiali, compreso il ricamo ed anche il feltro.

Siti utili:

Il LoveToSew  dove potrete seguire le istruzioni passo passo attraverso le foto.

Il QuiltPox.com: il sito è in Inglese e ci sono delle descrizioni dettagliate per realizzare una borsa di jeans.

Porta oggetti: La parte inferiore dei jeans è molto utile per realizzare degli organizers di diverse misure.

TheCreativeLife tv
WhiteSewing.com

Fonte: www.arte-ricamo.eu 

L’Arte del Ricamare un Tappeto

di Caterina Mezzapelle


Molti credono che per dipingere una tela sia indispensabile munirsi di pennelli e colori e invece non è così..eccovi una tecnica che dopo un secolo riappare fra le mani di Francie DeMun.

Quì di seguito il video in lingua inglese dell'artista con relativa traduzione in italiano! 

"Mi chiamo Francie DeMun. Parlo a nome dell' Expert Village e sono un artista di arazzi. Tengo a dire che sono un'artista e uso la parola arazzo per descrivere il mio lavoro perché questo è ciò che sto realmente portando avanti visto che gli arazzi vengono solitamente tessuti questi invece non sono tessuti.

Descrivo il mio lavoro alle persone dicendo prima di tutto che è come se dipingessi con la lana. In Francia, cento anni fa, c'era una tecnica chiamata "woolies" che era molto simile a ciò che faccio ma attualmente sembro essere la sola persona a realizzare questi manufatti.

Il mio processo è molto simile a quello che il pittore farebbe. Inizio con un canovaccio vuoto. In questo caso utilizzo il canovaccio per ricamo. È un canovaccio a trama regolare con dei fori piccoli. Potete comprare dei tessuti con fori più larhi. Per "dipingere" le immagini utilizzo delle lane Scozzesi, è cosí che amo dipingere.


Penso che sia un vantaggio utilizzaare delle lane piuttosto che la vernice, inoltre posso portare il mio lavoro dovunque vado."

 

 

 
Fonte: Expert Village

 

La Piramide PortaLavoro per chi Ama Ricamare

di Caterina Mezzapelle


Piramide Punto croce

Visitando il sito di "The Silver Needle " ho trovato un idea regalo davvero originale.

Così ho pensato di condividere con voi questo oggetto davvero nuovo ed esclusivo che potete ricamare, personalizzare e regalare per Natale!

Piramide Punto croce

Una piramide da ricamarere; sull'esterno è decorata con dei simboli natalizi, e all'interno ci sono delle piccole tasche per conservare i fili, e con piccoli strumenti da ricamo in argento come per esempio l'ago, il ditale…e ciò che serve per il ricamo, l'albero è di lana ed è posto all'interno, al centro della piramide in piedi e serve come punta spilli!

 

Fonte. www.arte-ricamo.eu 

 

Imparare a Utilizzare la Macchina da Cucire

di Caterina Mezzapelle


macchina da cucire

notizie_macchina da cucire

A  partire da settembre

presso “Il laboratorio di Cristina” in Via Fabriano 8 a Milano , saranno organizzati dei corsi di cucito base per imparare a utilizzare la macchina da cucire e per fare orli e rifiniture.

I corsi si terranno da martedì a sabato.

Informazioni: Il Laboratorio di Cristina

Il Punto Assisi

di Caterina Mezzapelle


punto assisi

ricamo punto assisi

Dalla città di San Francesco e di Santa Chiara ecco la storia delle origini di un’antica tecnica di ricamo un tempo dimenticata ma in seguito rivalutata dai monasteri della città.

I meravigliosi tessuti artigianali li potete ammirare nei laboratori, mentrei ricami vengono eseguiti con colori marrone e celeste che ricordano il saio di S.Francesco e l’abito di Santa Chiara.

Tra il tredicesimo e il quattordicesimo secolo, in Italia, si è sviluppato uno stile di ricamo, che è diventato la base di quello stile di ricamo che adesso viene chiamato Assisi. In quell’epoca pochi monasteri iniziavano ad eseguire ricami dove il disegno ed i motivi venivano lasciati vuoti, mentre i contorni e lo sfondo venivano ricamati con fili di seta colorata.

Prima il contorno veniva disegnato sulla stoffa di lino e poi i contorni venivano ricamati con fili di seta a punto gambero o a punto scritto. Normalmente il contorno veniva eseguito in nero o in marrone.

Poi tutto lo sfondo veniva riempito a punto croce usando i filati di colore rosso, verde o giallo. Nel sedicesimo secolo lo stile si è diffuso invadendo le comunità religiose secolari.

I motivi erano basati sul grottesco, satiri,demoni, animali mitici. Nel ricamo sacro troviamo diverse coppie di uccelli ed animali circondati da elaborati tralci.

Questi motivi che si possono trovare anche in altri tipi di ricamo come anche nelle sculture in pietra ed in legno delle chiese Romaniche.

Nel diciottesimo e nel diciannovesimo secolo queste tecniche di ricamo sono cadute nell’oblio.Nel 1861 si è formato un movimento che ha riscoperto e rianimato l’artigianato tradizionale. In questo secolo, un gruppo di signore ricche di Burano, vicino Venezia, hanno portato l’iniziativa di rianimare l’arte del merletto.

Forse uno dei motivi era quello di aiutare la popolazione ormai impoverita a riacquistare valore.

Nel 1902, fu creato ad Assisi il “Laboratorio Ricreativo Festivo Feminale San Francisci di Assisi”. Era un associazione, dove le ragazze povere che venivano da fuori potevano imparare a ricamare.  Loro portarono la tradizionali tecniche di ricamo e le hanno semplificate.

La seta fu sostituita dal cotone per ricamare, i profili ed i contorni non erano più disegnati liberamente sul panno, ma venivano prima contati punto per punto.

Se necessario, i disegni venivano semplificati o ne venivano creati dei nuovi, direttamente ricalcati da stampi e da intagli di legno delle chiese.

Fonte: www.arte-ricamo.eu

Cifrare la Biancheria

di Caterina Mezzapelle


cifrare la biancheria

cifrare la biancheria

Un viaggio nel tempo per riscoprire l’Arte del Cifrare la Biancheria.

Come sappiamo il Ricamo è una delle più antiche forme d’arte applicata, è molto semplice da realizzare: bastano soltanto un ago e del filato di qualsiasi materiale sia vegetale che animale.
In passato, era molto importante che ogni ragazza ricamasse le iniziali del suo nome e cognome così come l’anno della realizzazione sui propri capi.

Con il passare degli anni il ricamare le proprie iniziali diventa un modello da perseguire. Le ragazze incideranno attraverso ago e filo le proprie iniziali sul corredo e cifreranno la loro biancheria. Questa pratica veniva tramandata non con l’inchiostro né con la penna, ma attraverso l’arte del ricamo.

Ricamare le proprie iniziali sulla biancheria per la casa è una tradizione molto antica e nasce dal bisogno di affermare la propria personalità e dal senso di proprietà.

I punti impiegati nella realizzazione di tale tipo di ricamo, che richiede appositi telaietti, sono sempre stati il punto raso, il punto pieno o passato, il cordoncino, il sabbia, i retini, bianco su bianco per le classi medio alte; in colorato punto croce per borghesia e popolo.

il ricamo in egitto

Andando indietro nel tempo ed esplorando il meraviglioso mondo egizio, scopriamo delle antichissime tuniche e bende di lino con delle iniziali ricamate appartenenti alle mummie egiziane.

Esistono degli esemplari, del Secolo XVI a.C., di cifre ricamate su biancheria in grosso filo bruno.

Se ci spostiamo in Europa o in America, attraverso gli imparaticci femminili, ecco i primi esercizi di ricami: un modo efficace per imparare oltre a ricamare le proprie iniziali anche l’alfabeto.

Non dimentichiamo inoltre i meravigliosi stemmi araldici, i paramenti liturgici come l’Iniziale di Maria o il monogramma del Cristo.

I fazzoletti di fidanzamento, arte che si afferma in tutta Europa, venivano scambiati tra i futuri sposi come simbolo di amore e di fedeltà.

I fazzoletti erano solitamente siglati con le iniziali dell’amato/a oppure con quelle di entrambi. Ricorderete tutti come un fazzoletto sia stato complice del destino di Desdemona e di Otello.

L’arte del cifrare attraverso il ricamo viene testimoniata dagli oggetti nuziali della Borgogna nel XV sec.

Anche i vestiti popolari venivano finemente firmati con ago e filo. Diversi erano i tessuti utilizzati come il lino e la seta, i filati d’oro e d’argento, venivano inserite borchie, smalti, perline, scaramazze.

Niente viene fatto per caso…

Nella vita pratica era davvero importante “possedere” i propri indumenti o biancherie con il proprio monogramma ben ricamato.

Anticamente, saper fare il bucato era un’ arte femminile molto laboriosa, non veniva praticata spesso poiché si cercava di  accumulare molti più capi possibili.

A Venezia  non disponendo di fonti d’acqua dolce si faceva addirittura il bucato soltanto un paio di volte all’anno.

Era necessario quindi possedere una vasta dote di biancheria per la casa e soprattutto degli indumenti che dovevano essere sempre puliti e candidi;  la biancheria sporca invece veniva  trasportata in terraferma presso le foci del fiume, con grandi imbarcazioni.

Ecco perchè era di fondamentale importanza  ricamare con le cifre (solitamente di lei)  la propria biancheria, facilitando così il riconoscimento.

In qualsiasi classe sociale sia la biancheria personale (camicie e mutandoni, le fasce neonatali) che quella per la casa (lenzuola, asciugamani, tovaglie, facenti parte del corredo portato in dote)  veniva siglata con le iniziali della sposa.

Tatticamente studiato e praticamente costatato, le donne usavano ricamare la loro dote con colori molto vivaci  come il rosso o il blu in maniera tale che durante il lavaggio la tela sottostante il ricamo assumeva il colore del filato e se qualche ladro sarebbe stato intenzionato a rubare un capo, scucendo magari le iniziali ricamate queste sarebbero rimaste leggibili nel tessuto.

Il lavaggio della biancheria avveniva in luoghi comuni:al fiume o presso appositi lavatoi o nei mastelli e tini delle “lissie”;  questi oltre ad essere dei luoghi dove risolvere accuratamente uno dei più importanti compiti femminili era anche un luogo dove le donne potevano trascorrere insieme parte della giornata scambiandosi idee, curiosità e pettegolezzi.

Non possiamo sottovalutare un altro compito anch’esso fondamentale che svolgono queste letterine perfettamente ricamate dalle abili donne! Lo studio, la ricerca e la progettazione delle cifre da ricamare rendendo originale, la grafica.

Col tempo la moda influirà molto sulla scelta dei disegni, dei tessuti e dei filati di qualsiasi capo. Troveremo quindi lettere e vocali con volute, ricci, cartigli rendendo sempre più prezioso il tessuto.

Si vennero a creare dei veri e propri mestieri dedicati alla progettazione di disegni personalizzati. Nascono i disegnatori per ricami e merletti che forniscono disegni diversificati di iniziali. Essi lasciano in eredità una immensa bibliografia specifica nel corso del 500 fino ad arrivare ai primi del 600.

Ricordiamo Pietro Paolo Tozzi che ci fornisce un modellarlo intitolato “ La Ghirlanda di sei vaghi fiori scelti da più famosi giardini d’Italia”, edito a Padova , nella libreria “del Gesù”, nel 1604.

Grazie alla diffusione della stampa nascono nell’800 le riviste femminili (nato nell’ultimo quarto del 600) sarà sempre più facile recuperare modelli di alfabeti da imitare, in seguito disegnati su carta di ogni tipo e per ogni occasione, su portafogli, astucci per occhiali.

L’industrializzazione invaderà il mercato e ricamare le iniziali diventerà sempre più una ripetizione in serie delle stesse. Niente di originale e personale quindi?

Nel XX secolo ricamare le “cifre”  è divenata una mania, gli stilisti non ne possono fare a meno.  Vengono proposte in qualsiasi dimensione, e spesso ricamate con filati di colore diverso rispetto al tessuto di base.

Fonte: www.arte-ricamo.eu 

Pittura Con L’ago: Il Ricamo Cinese Suzhou

di Caterina Mezzapelle


ll ricamo Suzhou è un ricamo con fili di seta e viene eseguito su tessuti di seta, è fatto a mano ed è il più importante fra tutti i tipi di ricamo cinese.

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Suzhou è una città dichiarata dall'Unesco patrimonio culturale dell'Umanità, ci sono bellissime case signorili e bei giardini ed è  conosciuta dal mondo per il loro ricamo, la sua massima espansione iniziò all'epoca della Dinastía Song (960-1279 DC).

Fonte: www.arte-ricamo.eu

 

Ricetta di Cipolle Ripiene Con Verdure

di Caterina Mezzapelle


Se avete delle cipolle da parte e amate le verdure questa ricetta è quella che fa per voi.

Gli ingredienti sono:

 

Per la preparazione occorre circa 1 ora:

  1. Pulire le cipolle, tagliarle a metà e togliere la polpa delle cipolle in mezzo.
  2. Far cuocere per qualche minuto in acqua salata bollente la polpa tolta dalle mezzo delle cipoll. Scolatela e sgocciotela bene.
  3. Tagliare gli avocadi orizzontalmente e togliere il nocciolo e la parte interna. Unire la polpa della cipolla a quella dell'avocado e alla panna e far frullare il tutto in modo da ottenere una crema omogenea da salare e peperare.
  4. Con questa crema riempire le mezze cipolle ed adagiare su un piatto di portata. Tagliare le carote e le zucchine a fettine e metterle in un tegame con il burro e farle cuocere per 15 minuti.
  5. A cottura ultimata, aggiungere sale e pepe. Disporre accanto alle cipolle e servite subito.

Fonte: www.arte-ricamo.eu

Storia e Tradizioni – Il Ricamo

di Caterina Mezzapelle


ricamo

ricamo

Il ricamo è un’arte che è nata e si è sempre evoluta nei secoli, fino ai giorni nostri. Si è tramandata di generazione in generazione come arte femminile.

Ci sono tantissimi punti da imparare ed ognuno ha la sua origine e la sua evoluzione.

Il termine ‘ricamo’ deriva dall’arabo ‘rakam’.

Ricamo è quel lavoro ad ago di carattere ornamentale che viene eseguito su tessuti di qualsiasi genere e anche sul cuoio.

L’origine del ricamo si considera orientale proprio per le sue caratteristiche che si sono a lungo conservate e poiché fin dal principio della millenaria civiltà cinese si hanno notizie di simboli ricamati sulle vesti, tende, drappi e coperte. Questi simboli, che si sono conservati nei secoli successivi, ci danno indirettamente notizia dello stile primitivo del ricamo cinese che appare orientato a conseguire effetti pittorici, con colori spesso vivacissimi ed armoniosi.

La Cina e il Giappone i più antichi esempi di ricami cinesi risalgono al regno della dinastia Han (206 a.C. – 220 d.C.): sono frammenti di seta decorati a punto catenella con nubi e dragoni, provenienti dal Turkestan orientale. La produzione della seta diede forte impulso allo sviluppo del ricamo in Cina: i pezzi più preziosi erano ovviamente quelli destinati all’abbigliamento di nobili e imperatori. Si imposero elaborate decorazioni eseguite su fondo scuro, in prevalenza nero; molto ricercati anche i lavori realizzati con fili di seta intrecciati con oro o argento.

Nel bacino Mediterraneo l’arte del ricamo è testimoniata anche da pitture o sculture, ma con qualche dubbio se si tratti di tessuti ornamentali o di veri e propri ricami.

Nell’antico Egitto l’esistenza del ricamo è anche comprovata direttamente da esemplari, del Secolo XVI a.C., di cifre ricamate su biancheria in grosso filo bruno, e di ricamo ornamentale consistente in piccoli tondi di color verde vivo ricamati su di una benda, probabilmente usata come acconciatura.

Anche nella Bibbia si ricorda parecchie volte il ricamo , attraverso alcuni versi.

Nella cultura dei Babilonesi erano molto presenti i ricami ed i loro re ne ornavano riccamente i loro abiti.

In Grecia il ricamo fu introdotto dai Frigi. Un frammento di tessuto greco di lana color porpora del IV Secolo a.C. è ornato con un ricamo in lana di vari colori, che rappresenta un cavoliere tra motivi di fogliami.

Anche a Roma il ricamo è fatto conoscere dai Frigi , che ne fanno largo commercio come testimonia Plinio. Le fasce che servivano a distinguere i funzionari erano ricamati sulle loro toghe.

Nell’Impero Bizantino si tenne in grande onore l’arte del ricamo, che ornava riccamente le vesti dei potenti, come si vede sul mosaico che rappresenta l’imperatrice Teodora con le figure dei Re Magi ricamate sul lembo inferiore della veste.

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